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  • Chiesa delle Anime del Purgatorio

Sita sulla strada statale 121 Licodia-Biancavilla, a un Km dal centro abitato. La chiesa, dedicata a San Giuseppe e alle Anime del Purgatorio venne eretta nel 1882, per devozione della signora Rosaria Scaccianoce intesa "a Giurdana", in ricordo di una miracolosa apparizione delle Anime Sante. Secondo quanto la tradizione orale ci ha tramandato, la donna si era recata presso il suo podere, per raccogliere la legna da ardere nel forno. Ne fece tre fascine. Il peso però era eccessivo per l'anziana signora, che scoraggiata invocò l'aiuto delle Anime Sante del Purgatorio. Ad un tratto tre giovani sconosciuti si presentarono di fronte a lei, presero le fascine e scapparono via. Inutilmente la donna reclamò la legna, credendosi vittima di un furto, e così rassegnata ritornò alla propria abitazione. Con grande meraviglia si accorse che le fascine erano deposte sull'uscio di casa. Il fatto fu propagato, e l'identità dei tre giovani fu attribuita dalla pietà popolare ai Santi Fratelli, Alfio Filadelfo e Cirino. Con le offerte che la donna raccolse per i centri etnei fu eretta la Chiesa, che con atto notarile del 6 gennaio 1899, veniva donata all'Arcivescovo Protempore di Catania assieme agli edifici e terreno annesso, per garantire la rendita e l'apertura al culto. Oltre alla messa mensile, ogni anno i cittadini licodiesi compiono il pellegrinaggio alla chiesa il 10 maggio, in onore ai Santi Alfio Filadelfo e Cirino Fratelli Martiri, venerati nella chiesa.

La Chiesa delle Anime del Purgatorio
  • Chiesa della Madonna della Consolazione

Sita nel viale delle Rimembranze, la chiesa fu eretta nel 1857, avente funzione di cappella cimiteriale. Con l'apertura dell'attuale cimitero nel 1893, la chiesa venne chiusa. Nel 1928, per interesse del Sacerdote Luigi Panepinto, venne restaurata e riaperta al culto. Nei locali attigui venne creato anche un Oratorio per i fanciulli della zona. Durante la II Guerra Mondiale subì seri danni, tanto da essere chiusa al culto. Nel 1952, il Comune eresse sul luogo il Sacrario ai Caduti in Guerra, e demolì l'antica chiesetta erigendone una nuova più ampia, che però rimase incompleta per oltre 50 anni. Nell’anno 2002 venne ultimata e riaperta al culto, grazie all'interesse del sacerdote licodiese Salvatore Palella. Conserva ancora la struttura rustica in pietra lavica, che la caratterizza rispetto alle altre chiese della zona.

  • Chiesa di Piano Ammalati

In Contrada Schettino, esiste il luogo di culto più antico della zona. La chiesetta di Santa Maria, ha origini alto medioevali, e secondo la tradizione locale, sarebbe la prima chiesa edificata a Licodia, in seguito ad un miracolo operato dalla Madonna a favore di un pastorello. La pianta della chiesa, orientata da ovest verso est, si sviluppa in senso longitudinale ed è delimitata dall'abside. Interamente costruita in pietra lavica, presenta sul semplice prospetto, lo stemma abbaziale in pietra bianca, a coronamento del portale lavico. La denominazione di Piano Ammalati, proverrebbe dall'utilizzo della zona a lazzareto durante le epidemie. La chiesa non è più officiata da tempo immemorabile, e per molti anni è stata reclusa in una proprietà privata, ed adattata a indecoroso rifugio per animali. Attualmente non è visitabile, ma è stata resa oggetto di lavori di restauro e consolidamento.

  • Chiesa dell’Immacolata

La Chiesa di Maria Santissima Immacolata, in contrada Cavaliere, fu costruita come cappella privata nel 1932, dal sacerdote Francesco Rapisarda, sul terreno donato dalla sorella Santa, che donò la proprietà e la chiesa all'Arcivescovo Protempore di Catania, per permettere la perpetuazione del culto, a beneficio dei coloni residenti nella zona. Nel 1954 l'Arcivescovo eresse la Chiesa a Vicaria Curata. Negli anni ottanta del novecento, vennero eretti dei locali attigui alla chiesa, per l'accoglienza di campeggi, soggiorni e incontri vari. L'antica chiesa, dalle dimensioni ridotte e inadatta al culto, per il numero crescente di abitanti nella zona durante il periodo estivo, è stata sostituita da una nuova e più ampia chiesa. Il 15 agosto di ogni anno, i villeggianti della zona, festeggiano solennemente la Madonna Assunta.

La Chiesa dell'Immacolata negli anni '50
  • Chiesa della Resurrezione

Nel 1893, con l'edificazione dell'attuale Campo Santo, venne edificata la chiesa centrale. Posta prospetticamente in posizione centrale rispetto all'ingresso principale, presenta una armoniosa facciata a due ordini ascensionali, con campanile a vela, in stile Liberty, opera del licodiese Giuseppe Anile (1867-1943).

  • Altarino del Purrazzaro

Il monumentale altarino del Purrazzaro, prende il nome dal quartiere in cui è sito, derivante dalla destinazione del luogo a cultura delle cipolle, purrazzi in dialetto. Sulla collinetta del Purrazzaro, trasformata in un piccolo Calvario, esisteva fino alla I Guerra Mondiale, una Croce in legno alta 4 metri, posta dai Padri Benedettini, che segnava la fine della Via Crucis. Dietro iniziativa dei fratelli Borzì, tornati sani e salvi dalla Grande Guerra, fu eretto il monumentale altarino al posto della vecchia e cadente Croce. I Lavori di costruzione iniziarono nel 1921, dietro autorizzazione del Sacerdote Francesco Rapisarda. L'altarino, dalle forme barocche, a pianta quadrata, presenta una nicchia per lato, con i simulacri del Sacro Cuore, dell'Immacolata, di San Giuseppe e di Sant'Antonio. La copertura a cupoletta